Confezionate in buste da 500 gr.
La prima cosa importante da sottolineare è che la
consumazione delle lenticchie deve avvenire previa cottura, poiché a crudo il
prodotto non è digeribile a causa della presenza di fattori anti digestivi che
vengono distrutti dal calore. Sono facilmente conservabili ed hanno un costo
basso per cui vengono consumate da sempre in molte nazioni, specialmente in
Italia, dove è consuetudine mangiarle durante la cena dell’ultimo dell’anno
come buon auspicio (specialmente dal punto di vista economico) per “garantirsi”
un futuro prosperoso.
Quando è possibile, è opportuno scegliere le lenticchie
secche, rispetto a quelle in scatola, perché sono più ricche di principi nutritivi
e prive di conservanti. Sicuramente quelle in scatola sono più pratiche e più
veloci da cucinare, ma è anche importante ricordare che cuocere questo legume è
piuttosto facile e poco impegnativo: basta mantenere le lenticchie “in ammollo”
(minimo 4 ore ma il massimo sarebbe arrivare a 12) aggiungendo del bicarbonato
(un cucchiaio per ogni litro d’acqua). A contatto con l’acqua, il bicarbonato
si scioglie liberando anidride carbonica e acqua, quindi il calcio si deposita
sul fondo e sulla superficie dei legumi contenuti nella pentola, indurendone la
superficie e rallentandone la cottura. Ecco perché viene utilizzato il
bicarbonato: per aumentare la concentrazione degli ioni bicarbonato, che hanno
il compito di evitare la formazione della pellicola sulla superficie dei
legumi, rendendoli poco gradevoli.
Un importante accortezza da non trascurare è quella di
dosare bene l’acqua quando si cucinano, in modo da evitare la perdita di
vitamine e preziosi sali minerali. Per questo motivo è opportuno usare una
quantità d’acqua adeguata (l’acqua deve coprire abbondantemente le lenticchie
fino a ricoprirle tutte) e per quanto riguarda la cottura, l’ideale sarebbe
poterle tenere sul fuoco (lento) per circa mezz'ora o poco più.
Le lenticchie hanno un alto valore nutritivo e contengono
circa il 25% di proteine, il 53% di carboidrati e il 2% di olii vegetali. Sono
anche ricche di fosforo, ferro e vitamine del gruppo B. Inoltre hanno anche un
alto contenuto proteico, una buona quantità di zuccheri e una scarsa quantità
di grassi, oltre ad essere ricche di vitamine, sali minerali e fibre. Sono
molto indicate nella prevenzione dell’arteriosclerosi poiché i pochi grassi in
esse contenute sono di tipo insaturo. La grande quantità di fibre le rendono
molto importanti e utili per il funzionamento dell’apparato intestinale e per
tenere sotto controllo il livello del colesterolo. Ma non è tutto: le lenticchie
contengono anche soflavoni, sostanze che “puliscono” l’organismo. Gli esperti
consigliano di consumarle soprattutto in virtù delle loro proprietà
antiossidanti che agiscono positivamente sugli inquinanti a cui tutti siamo
soggetti. Le lenticchie sono anche molto ricche di tiamina, utile per
migliorare i processi di memorizzazione, mentre il contenuto consistente di
vitamina PP fa sì che esse abbiano anche la proprietà di fungere da potente
equilibratore del sistema nervoso, con azione antidepressiva e antipsicotica.
Infine, sono molto indicate per tutti coloro che necessitano di ferro, mentre
sono assolutamente controindicate nei soggetti iperuricemici.
Le lenticchie, alimento base per i popoli nomadi fin dal Neolitico,
assumono fin dalla coltivazione un significato ben augurale. La loro
coltivazione inizia nelle terre dell’antico Egitto diventando subito un
alimento nutriente di piccole dimensioni ma di grande spessore nell'arte del
cibare. Dall'Egitto già nel 525
a .C. e precisamente dall'antichissima Pelusio sul Nilo
che un mito vuole patria del grande Achille, si racconta che le navi egizie
rifornivano regolarmente i porti di Grecia ed Italia di lenticchie. E da qui la
lenticchia oltre che alimento diventa anche elemento d’ interpretazioni. Le
lenticchie nell'antichità furono collegate simbolicamente anche alla morte.
Basta rileggere il notissimo episodio scritto nel libro della Genesi dove ci
racconta di Esaù che rientrato affamato dalla campagna, vide Giacobbe che aveva
cotto un piatto di lenticchie. Quando gli chiese da mangiare poiché era
sfinito, Giacobbe chiese in cambio la primogenitura, e Esaù accettò). Quindi abdica a favore del fratello, di essere lui il padre,
la guida ed il Re degli ebrei, combinando una compravendita cosi sfavorevole
all'uno, quanto favorevole all'altro. E’ il primo cibo preparato dall’uomo del
quale si ha testimonianza scritta, non meno di 4000 anni fa. Parafrasie che si
usa ancora quotidianamente nei modi di dire, delle persone che si vendono per
poco, per un piatto di lenticchie appunto, che significa ricevere un valore
bassissimo rispetto a quello che si dà in cambio. Da allora l’antica tradizione
ebraica impone che gli Ebrei mangino lenticchie quando sono in lutto, in
ricordo di Esaù per aver svenduto quanto aveva di più prezioso. Per millenni la
lenticchia risulta uno dei prodotti più importanti nell’agricoltura e nel
commercio del Mediterraneo e alimento fra i più comuni ed apprezzati ad Atene
come a Roma. Di quale sublime
devozione era tenuta la lenticchia basterebbe conoscere la storia della colonna
egizia del colonnato di Piazza S. Pietro, portato a Roma nel I secolo per
volere di Caligola, l’obelisco attraversò il Mediterraneo su una nave immerso e
protetto da un carico di lenticchie.
Ancora nei secoli dopo le lenticchie torneranno a
tormentare i sogni adducendo fortuna o lutti a seconda di chi interpretava e
gradiva questo piccolo legume. Nel Medioevo i ceti più abbienti, i nobili
ricchi relegarono il consumo delle lenticchie alla mensa dei poveri, servite e
mangiate quasi esclusivamente nei conventi e fra la gente, umile ma dotta, che
diede alla lenticchia il ruolo che meritava, nutrire bene, piacere e costare
poco.
In Francia
al tempo di Luigi XIV le lenticchie venivano date come cibo ai cavalli ed erano considerate un cibo
pessimo. Come tutti gli alimenti e gli elementi destinati all’eternità la moda
non ne intacca le virtù né li seppellisce. Cosi la lenticchia ha attraversato
la simbologia del tradimento legandosi ai Patriarchi ed accompagnato lutti e
morti, tormentato sogni e ricevuti superficiali giudizi da gente di spessore
nobile ma leggera di gusto.
Annotiamo infine una curiosa credenza popolare sulle
lenticchie. In quanto di piccole dimensioni, a parità di peso con altri legumi,
si presentano nel piatto in numero maggiore. Perciò mangiare lenticchie nel
primo giorno dell'anno, induce la famiglia a sperare di guadagnare un pari
numero di monete d’oro.
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