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"Non c’è uomo che non possa bere o mangiare, ma sono in pochi in grado di capire

che cosa abbia sapore"

- Confucio -

mercoledì 11 dicembre 2013

Il peperone: dall’America è arrivato piccante e la Basilicata l’ha reso “crusco”!


Compare sulle tavole europee nel XVI secolo dall’America del Sud; con un gusto deciso conquista la tavola della cucina popolare più che quella degli aristocratici, poiché il suo gusto primordiale piccante e pungente era poco consono al palato dei nobili: parliamo del PEPERONE. Col tempo il lavoro di selezione degli agricoltori ci ha permesso di apprezzare molto di più la sua variante dolce e oggi sono numerose le varietà in circolazione e la sua coltivazione è largamente diffusa a livello mondiale. Della pianta del peperone viene consumato solamente il frutto, una bacca cava e carnosa che, a completa maturazione dei semi, assume una colorazione principalmente gialla, rossa o verde. Il peperone è un alimento con un alto contenuto di VITAMINA C e PROVITAMINA A e il suo consumo regolare costituisce un’eccellente profilassi contro l’aterosclerosi, ma per sfruttarne appieno l’eccezionale apporto vitaminico si dovrebbe rivalutare maggiormente il consumo crudo, magari utilizzandolo come ingrediente in fresche e gustose insalate. In cucina si presta a diverse preparazioni, può essere servito: fritto, farcito, crudo o cotto o usato come spezia in formato granulare; ma può anche essere anche sottoposto a conservazione sott’olio (previa cottura in aceto o acqua per prevenire azioni batteriche) e sott’aceto. La Basilicata vanta la produzione di un ecotipo tutto lucano: il “Peperone crusco” che ottiene caratteristiche particolari esaltate dalle condizione pedoclimatiche del territorio e dalle tecniche colturali tradizionali. I Peperoni, una volta maturi, sono ideali per essere essiccati; vengono infatti legati tra loro con un filo spesso di cotone formando delle lunghe catenelle e vengono appesi a esposizione indiretta ai raggi del sole in luoghi areati. Grazie ad un passaggio rapidissimo nel forno si trasformano nei famosi “peperoni cruschi “ (peperoni croccanti) che poi vengono fritti in olio di oliva
e utilizzati per condire piatti a base di baccalà bollito e patate lesse. Tenendo presente la possibilità di consumarlo crudo, possiamo definire tale ortaggio a prova di bilancia visto il suo bassissimo apporto calorico: circa 27calorie per 100grammi di peperoni verdi. E’ perciò indicato in caso di diete e regimi alimentari ipocalorici. Il consiglio: sceglietelo sodo al tatto e con la pelle lucida e tesa, priva di ammaccature e conservatelo in frigorifero per non oltre una settimana.

martedì 3 dicembre 2013